Potenti! È il primo aggettivo che mi viene in mente pensando ai Knock Out.
Una delle band più potenti che abbia mai sentito.
Mi innamorai del loro sound poco dopo essermi avvicinato
alla fotografia dei live.
Mi capitò di fotografarli nel mitico salone della
Dracma con cui collaboravo
all'epoca ed a loro piacquero le foto.
Decisi di seguirli nei loro live più importanti e lo feci
per circa un anno, sino all'apice di Arezzo Wave dove tornarono come guest star insieme ai Ritmo
Tribale e agli Afterhours.
Non divennero mai famosi ma secondo me lo avrebbero
meritato, non che sia un'eccezione nella realtà musicale italiana. E forse non solo italiana.
Ci hanno lasciato un solo cd, ormai introvabile, di cui
conservo gelosamente una copia che di tanto in tanto riascolto.
È un gran bell'album.
Ma se non li avete mai sentiti dal vivo probabilmente
ascoltandolo trovereste esagerate queste mie considerazioni. Intendiamoci, erano e sono musicisti con gli attributi, e nel disco si sente eccome, è che dal vivo avevano quella marcia in più,
quella botta che ti muove le budella e che non è frequente incontrare.
Non so se è chiaro ma mi piacevano una cifra!
La speranza di una estemporanea reunion, per quanto
improbabile, la conservo nel mio cassetto dei piccoli sogni.
In ogni caso secondo me questo è il modo migliore per raccontare una band: seguirla per un periodo abbastanza lungo da poterne cogliere tutti gli aspetti, dal piccolo al grande palco, la serata buona, quella che nasce male e finisce peggio e quella grandiosa che dà un senso al tutto.