Non mi interessa dimostrare, né convincere, né perorare.
Come fotografo non sono particolarmente interessato alle grandi battaglie, i grandi ideali, men che meno le ideologie.
Mi interessano le piccole cose e le piccole storie delle piccole persone.
Nelle piccole cose trovo più similitudini che differenze, più comunanza che distanza, più empatia che freddezza.
Credo che vi siano emozioni che rappresentano un denominatore comune, emozioni che trascendono le differenze.
Vi sono circostanze in cui, quale che sia l'etnia, il colore della pelle, la lingua, la cultura, le tradizioni, le persone provano paura, angoscia, dolore.
A prescindere da qualsiasi legge, qualsiasi opinione, se si perde la capacità di provare empatia ed umana pietà,
se si smette di vedere le persone e si vedono solo le appartenenze, allora si perde la propria umanità, e non credo esista contropartita che possa compensare una simile perdita.